Marchio Savio
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PIL italiano +28 miliardi grazie al Superbonus ma non mancano i problemi

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Il Superbonus 110 ha mosso finora 21 miliardi di euro di investimenti, di cui 14,7 per lavori già conclusi. Lo dichiara l’ultimo rapporto ENEA, aggiornato all’1 marzo 2022.
Questo si traduce in un aumento di 28 miliardi per il PIL dello Stato, a fronte di una spesa di 23,25 miliardi (il 110% degli investimenti). Secondo le stime del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, infatti, ogni euro investito nel Superbonus genera 1,33 euro di PIL.
Questo volano ha inoltre permesso a ben 153mila persone di trovare lavoro, e a migliorare l’efficienza energetica di decine di migliaia di edifici in tutta Italia.

Ma è davvero tutto oro ciò che luccica?
Non proprio. Il Superbonus ha a tutti gli effetti drogato il mercato delle ristrutturazioni, peggiorando 2 problemi del settore:
1) L’inflazione delle materie prime. Ferro, rame alluminio e petrolio hanno raggiunto prezzi record, e un boom della domanda concentrato in così poco tempo contribuisce a farli schizzare ulteriormente verso l’alto. In altre parole, la domanda è immensa ma mancano i materiali per soddisfarla.
2) Sistema impreparato. Come riporta Il Sole 24 Ore in un articolo del 12 aprile 2021, negli ultimi 15 il settore edilizio è crollato, sia in termini di aziende che di lavoratori. Insomma, non mancano solo i materiali, ma anche gli operai. Questo ha portato alla nascita frettolosa di aziende improvvisate pur di cavalcare l’onda, in alcuni casi addirittura truffando lo Stato e i clienti.
Inoltre, il Superbonus ha coinvolto solo una minima parte degli edifici italiani: sempre secondo ENEA, gli interventi hanno toccato o toccheranno circa 122mila unità immobiliari, il 1% del totale degli edifici immobiliari in Italia riportati da Legambiente nel 2021
Nonostante tutto, le previsioni per il 2022 restano positive, grazie alla proroga degli incentivi.